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L'importanza di avere sci e snowboard sempre preparati

Non tutti sanno che i propri sci o la propria tavola dopo un uso più o meno intenso devono essere oggetto di un bel rimessaggio. Infatti durante l'uso si saranno rovinate sia lamine che la soletta (in base alle condizioni delle piste in cui si è sciato). Cerchiamo di rispondere ad alcune domande. Perché lo sci deve essere riparato? Uno paio di Sci (o tavola) non preparato e lasciato al suo destino (magari lasciato ad arruginire in cantina) infatti è lento, gira male, "tiene" poco la curva, non ha tenuta sul ghiaccio. Quindi è meno sicuro e meno divertente rispetto ad uno sci nuovo o riparato. Il rimessaggio degli sci può essere fatto personalmente (anche sul nostro sito trovate un manuale alla preparazione fai da te) o ancora meglio affidandosi ad un laboratorio di sci specializzato. L'importante è affidarsi a skiman esperti che sappiano dove mettere le mani perché in caso d'errore si potrebbe danneggiare irreparabilmente la vostra attrezzatura. Da una decina d'anni esiste in Italia un'associazione che forma e raggruppa questi professionisti che spesso hanno vissuto esperienze a fianco di atleti di altissimo livello. I laboratori affiliati all'associazione skiman espongono sempre il diploma conseguito. Come viene riparata l'attrezzatura? Lamine e soletta dopo l'uso e la mancanza di una adeguata manutenzione presenteranno abrasioni di varia natura, ruggine, imperfezioni. Lo skiman, grazie alla sua esperienza e ai macchinari a sua disposizione, solitamente ripara le abrasioni e i buchi, rettifica la soletta, affila le lamine e infine sciolina la soletta per rendera più veloce. Un laboratorio professionale possiede le attrezzature necessarie per tutte queste operazioni, difficilmente ottenibili a mano. Tuttavia la rifinitura del lavoro si fa sempre a mano per ottenere un lavoro perfetto. Se lo sci non è molto rovinato potrebbe essere necessaria la sola affilatura delle lamine e l'affilatura. Ogni quanto va riparata l'attrezzatura? Dipende da quanto si è rovinato lo sci dopo aver sciato. Infatti in presenza di sassi e ghiaccio lo sci sarà già abbastanza rovinato dopo poche volte e si renderà necessaria la riparazione. Lo sciatore o rider si dovrebbe rendere conto da solo se la propria attrezzatura non garantisce più le stesse prestazioni. La sciolinatura dovrebbe essere eseguita spesso e non essendo un'operazione difficile potrebbe essere eseguita da soli seguendo le istruzioni del nostro skiman. Mentre sarebbe una buona norma far fare il rimessaggio degli sci ogni fine stagione prima di riporli nel magazzino perché in questo modo la soletta non si ossiderà e l'attrezzatura non si rovinerà prematuramente. Un'attrezzatura trascurata invecchia prima! Quali sono i costi di una riparazione? Dipende dalla riparazione. In ogni caso si va dai circa 8€ per la sciolinatura ai 20/30€ per un servizio completo comprensivo di impronta (un particolare della soletta trattamento eseguito con costosi macchinari). Al Nord Italia spesso i prezzi sono più alti e non è affatto detto che i lavori siano migliori. A chi rivolgersi? Nel sud Italia non esistono molti laboratori tecnici di riparazione sci. Personalmente per questo motivo nel 2000 ho deciso di aprire un centro di riparazione sci e snowboard (proprio all'interno della sede dello Sportclub EtnaSci) dopo aver conseguito la qualifica professionale di skiman a Biella. Ho cercato di attrezzare il laboratorio per poter effettuare qualsiasi riparazione ed elaborazione per gli sci. Oggi molti agonisti, semplici appassionati, maestri di sci e allenatori si rivolgono al laboratorio EtnaSkilab a Trecastagni, per mantenere efficiente l'attrezzatura o per poter ottenere il miglior tempo in gara. E' un lavoro che dà soddisfazione perché si contribuisce alla prestazione degli atleti oltre che ad aumentare la sicurezza e il divertimento degli appassionati. Dario Teri - Associazione Italiana Ski-Man

Salvatore Tomarchio, una vita sull'Etna

Apriamo la nuova rubrica "STORIE" con un ricordo di Giovanni Tringali su una persona che può essere considerato uno dei pionieri dello sci e della fotografia etnea: Salvatore Tomarchio, classe 1922, appassionato sciatore che il 5 Dicembre 2009 purtroppo ci ha lasciato. Salvatore Tomarchio, una vita sull'Etna, una preziosa eredità di immagini. Il 6 maggio 1922 nasceva a Zafferano Salvatore Tomarchio. Sicuramente durante la sua infanzia dovette essere molto colpito dagli spettacoli naturali che offriva il vulcano sia quando innevato rifletteva il radioso sole delle belle giornate siciliane, sia quando dava sfogo alla sua prorompente energia liberata nelle sue spettacolari manifestazioni eruttive che, in quanto tali, meritavano di essere Immortalate in fotografia. La sua passione di fissare sulla carte la realtà che lo circondava iniziò molto precocemente e già a 7 anni cominciò a fotografare con una macchina a soffietto Kodak avuta in regalo. Era l'Inizio di una carriera di successi dato che in qualità di fotografo eccezionale insegnò per l'appunto fotografia all'Accademia delle Belle Arti di Catania dal 1970 al 1989. Tuttavia le foto della lava fino al 1950 erano grigie e non rendevano le sensazioni della visione reale, ma con l'avvento del colore tutto cambiò e le fotografie delle eruzioni etnee tra cui quella iniziata il 25 novembre 1950 divennero testimoni di uno spettacolo che incute terrore ma allo stesso tempo affascina. Era un frequentatore assiduo dell'Etna quando le cime del vulcano si conquistavano con sudore e fatica muscolare e non comodamente con la funivia o con i motori degli impianti di risalita come avviene oggi. In una di queste escursioni l'8 dicembre 1942 Salvatore, insieme ad altri 4 compagni, scampò per miracolo alla morte nell'osservatorio distrutto dall'eruzione iniziata il 5 aprile del 1971. Infatti a causa delle esalazioni di ossido di carbonio sprigionatesi da un fuoco che avevano acceso per riscaldarsi rimasero tutti intossicati. Purtroppo per uno di loro, Alfio Leotta non ci fu nulla da fare e questa disgrazia segnò molto Salvatore...e dopo quella disgrazia nulla fu come prima. L'Etna è il vulcano dalle forti emozioni ed è forse per questo che Salvatore Tomarchio partendo di buon mattino affrontava la salita con in spalla sci lunghi 2.20 metri dal peso di quasi 20 chilogrammi ... se non c'è passione queste sfacchinate sono inconcepibili! tanta fatica per godere di pochi minuti di discesa con il vento gelido che ti avvolge facendoti sentire l'ebbrezza della velocità ed una sensazione di immensa libertà. Quando ti fermi ti senti pienamente appagato e ripagato per le fatiche della salita e pensi alla nuova escursione. Gli appassionati dell'Etna amano la montagna e le forti emozioni che talora ci regala il vulcano con le sue manifestazioni parossistiche e quando si indossano gli scarponi per salire sulle alture dove domina il deserto vulcanico si avverte una sensazione difficile da descrivere. Certamente le tante volte che Salvatore ha calzato gli scarponi per salire sull'Etna avvertiva queste sensazioni che lasciava fissate sulla pellicola fotografica. In una di queste foto dai colori antichi si vede Salvatore Tomarchio nella Valle del Bove com'era una volta, con il gran cratere com'era una volta, con il fondovalle erboso come era una volta. Oggi tutto è cambiato, al posto dell'erba la sciara, al posto dei fumo il cratere di Nord-Est e al posto di Salvatore ...purtroppo solo il ricordo. Infatti, il 5 dicembre 2009 il fotografo della lava non partiìper le solite escursioni ma per il viaggio dal quale non si ritorna più. Lascia in eredità al figlio Giovanni la sua arte fotografica che ne fa una professione di eccellenza e dalle artistiche riprese di Giovanni Tomarchio trasmesse dalla RAI hanno potuto osservare le spettacolari eruzioni etnee persone che mai sono stati in Sicilia... una preziosa eredità di spettacolari immagini! Credo che questo sia uno dei più bei regali che ci ha fatto Salvatore Tomarchio, magnificamente interpretato dall'abilità e professionalità di Giovanni. I pesanti scarponi di Salvatore non lasciano più impronte sulla neve come quelle di tanti appassionati che adesso ci mancano quando li ricordiamo nella spensieratezza delle escursioni o nei momenti di allegria delle pause di riposo. La sua vita appartiene ora alla Montagna dove regna il silenzio e domina il Signore delle Cime. A chi rimane resta il ricordo e un grande senso di vuoto perché Salvatore Tomarchio nei familiari e nei conoscenti ed amici di vuoto ne ha lasciato tantissimo.

Giovanni Tringali

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Trattoria Incognito

Presso la Trattoria Incognito ad Acireale è possibile gustare piatti tipici siciliani a base di pesce. Il menù fisso presenta numerosissimi antipasti per una carrellata di vari piatti classici e molte volte fantasiosi (ma sempre gustosi) che hanno reso celebre questo locale per passare ai primi (un paio di scelte) e per i palati più insaziabili agli arrosti di pesce fresco. Fascia di prezzo:30/35€ Il locale è aperto solo a pranzo ed è consigliata la prenotazione Tel. 3497896343

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