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Costi skipass - Etna Vs Trentino Alto Adige. Un paragone insensato

Costi skipass - Etna Vs Trentino Alto Adige. Un paragone insensato Componenti del team EtnaSci sulle Dolomiti

 

Attenzione, questo é un articolo impopolare!!!

Ad ogni nuova stagione i post su fb che annunciano l’apertura delle piste, vengono accompagnati da numerose persone che sostengono che lo skipass sull’Etna costi troppo. Invero lo si vedeva affermare - forse sempre dagli stessi detrattori - quando costava 20/25€. Addirittura tante volte si vede scrivere che sciare sul vulcano costi quanto in Trentino (ci si chiede se questi abbiano mai messo piede sulle Dolomiti...). Ora, premesso che EtnaSci non è il gestore degli impianti e siamo utenti come tutti voi e dunque anche a noi piacerebbe sciare al minor costo possibile, quale sarebbe appunto il prezzo "giusto"? Forse facendo una sorta di paragone generalista col Trentino, dove si scia su migliaia di km di piste e qui invece su pochi km? Se si facesse una disamina meno qualunquista andrebbero corrette certe affermazioni. Prendendo per l’appunto la patria indiscussa dello sci italiano, il Trentino Alto Adige, il costo per un giornaliero Dolomiti Superski varia da 54€ (bassa stagione) a 67€ in alta (sessantasette, quasi il doppio dei nostri 35!). Lo stagionale costa 870€ se acquistato in autunno, 930€ dopo. Andando sul Monte Bianco - Chamonix, il giornaliero costa in stagione 72€! E’ vero, si scia su migliaia di km di piste, con grandi servizi e qualità complessiva molto alta, ma si dovrebbe riflettere sul fatto che uno sciatore medio difficilmente riesce a coprire una distanza di 40/50km al giorno. In una settimana non coprirà neanche un venticinquesimo dei mille e rotti km di piste del Dolomiti Superski inclusi nello skipass. Affermare che con questo skipass si ha diritto a 1200 km è, in sostanza, una grande azione di marketing. E' anche vero che sulle Dolomiti e da altre parti esistono promozioni plurigionaliere e offerte famiglia vantaggiose in bassa stagione, ma qui dobbiamo prendere in considerazione la singola giornata, in quanto lo sci sull'Etna è una attività "mordi e fuggi" giornaliera, per poter fare in qualche modo una comparazione.

E prendendo i dati che riportiamo nella tabella sotto, un singolo sciatore o una famiglia per una singola giornata di sci sulla neve spendono in Trentino il doppio che da noi, senza considerare i costi più alti per noleggiare sci e altri servizi. 

Ma torniamo alla vituperata gestione dell'Etna. Quanto dovrebbe costare lo skipass? Sparare cifre a casaccio ha senso? Forse sarebbe anche in questo caso opportuno fare delle considerazioni pratiche, partendo dalla premessa che la società è privata e dunque qualsiasi paragone di prezzi con la realtà più vicina al sud, la Calabria, non può essere presa in considerazione in quanto le società impianti sono tutte o in parte a gestione pubblica... 

Cerchiamo quindi di ragionare su cosa potrebbe determinare il prezzo degli skipass.
N.B. sono stime e non si è proceduto a interpellare il gestore, volendo mantenere una valutazione superpartes. 

1. L’utenza di sciatori etnei è prevalentemente giornaliera e in particolare il fatturato è collegato per l'80/90% al week end. Da noi infatti non si svolge la settimana bianca, cosa invece ben consolidata sull’arco alpino da Dicembre ad Aprile. Questo comporta che ci sono giorni della settimana con poche decine di sciatori e bassissimi introiti a fronte di costi quotidiani ingenti: la battitura delle piste giornaliera - ebbene chi scrive che le piste non vengono battute giornalmente (sempre gli stessi?!?) è un ignorante con la I maiuscola - elettricità per muovere le sciovie per 8 ore, carburante per i gatti delle nevi (fortemente suscettibile all'inflazione), stipendi del personale: impiantisti (almeno 2 per sciovia), gattisti specializzati, più gli amministrativi e altre spese ancora, qui non riportate. 

2. La stagione sull'Etna non è garantita e non vi sono impianti di innevamento artificiale. Ciò signica che tutto dipende dalla bontà del meteo e non sono state rare le stagioni negli ultimi 10 anni in cui si è aperto per poche settimane, anche meno di un mese, a fronte di costi anche in questo caso certi e ingenti: la manutenzione delle piste (solo questo autunno le pioggie torrenziali hanno creato solchi che non avrebbero permesso la battitura, prontamente risistemati), così come le concessioni comunali, gli stipendi del personale, l'ammortamento dell'investimento di realizzazione delle sciovie, la manutenzione ordinaria e straordinaria agli impianti a fune e ai gatti delle nevi, tasse, etc. etc. etc.
Si metta poi in conto che le stagioni 2020/2021 sono completamente saltate a causa della pandemia. E molti costi citati come detto si sono dovuti comunque sostenere.

3. La società impianti a Etna Nord ha introiti solo dalle sciovie. Forse non tutti sanno che la maggior parte delle località italiane spessissimo hanno bilanci in perdita se si considera la sola gestione delle sciovie. Solo 4/5 località più blasonate accendono la spunta verde a fine stagione, se tutto fila liscio. Come sopravvivono dunque? Semplicemente vi è un indotto economico del turismo invernale in cui alberghi, rifugi, noleggi, ristoranti etc. ricadono spessissimo direttamente o indirettamente alle stesse proprietà dei gestori degli impianti, pertanto le perdite alla voce gestione sciovie è compensata da altre entrate che nel complesso garantiscono al sistema di sopravvivere. Come dall'incipit di questo paragrafo, la società impianti etnea ha come unica fonte di reddito la vendita degli skipass (e non ci risulta abbia aiuti pubblici). Pertanto determina evidentemente un prezzo facendo una stima di costi (molti e sostanzialmente certi) a fronte di introiti (non costanti e non garantiti). Qualcuno potrebbe ribattere che se ci fosse un costo ribassato ci sarebbe più gente in settimana. Forse si, probabilmente no. Per diretta esperienza abbiamo assistito tante volte, già dopo Gennaio/metà Febbraio, contestualmente anche all'arrivo di temperature miti nella regione, a un calo fisiologico. Skipass ridotti a 20/25€, giornate fantastiche e piste con una decina di utenti. Dunque in definitiva sarà il mercato a dare ragione o meno alle decisioni del gestore. 
 

Un'ultima considerazione "romantica". Avete mai riflettuto sul fatto che l’Etna è un vulcano, uno tra i più attivi al mondo, quasi alla stessa latitudine del nord Africa, e che si può sciare guardando il mare? 
Personalmente, chi scrive, si ritiene molto fortunato di vivere a Catania, a 50 minuti di strada dalle piste da sci. Per trovare condizioni analoghe si deve almeno andare in Calabria, quando e se aprono, o al centro/nord. Con questo non si vuol avallare alcuna ipotesi che lo skipass qui sia tra i più economici. Ma un paragone basato meramente sul rapporto costo/km è insensato, perché variano completamente i contesti tra le località alpine, dove si contano milioni di passaggi e skipass venduti, e la nostra piccola realtà dove nelle migliori stagioni si registrano le presenze di certi compresori in un solo giorno. 
Andrebbe piuttosto considerato lo straordinario ambiente in cui ci si trova e soprattutto mi/vi pongo la domanda: se foste voi gli imprenditori a gestire la località, considerato quanto sopra, lo fareste per amore della patria o anche per averne - se tutto va bene - un rientro economico?

E mi chiedo altrettanto quanto farebbero pagare in Trentino, se avessero l'esclusività di uno scorcio di mare cristallino in mezzo alle loro belle montagne - così come dovrebbe essere considerata straordinaria l'opportunità di sciare su un vulcano al centro del mediterraneo, un ombrellone e sdraio di una qualsiasi location rinomata siciliana? 

Dario Teri
Autore EtnaSci.it  - Sciatore etneo da oltre 30anni

Tabella comparativa Skipass Giornalieri di alcune location italiane

Sono riportati i costi Stagione e Altastagione se previsti e il costo degli stagionali in prevendita e a stagione avviata stagione. 
Non si riportano gli skipass per i bambini fino a 12 anni. In media sono scontati del 20%. Quindi per Dolomiti Superski 47€ il giornaliero baby...

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